Organigramma
L’attività della struttura viene svolta da personale regolarmente
assunto in proporzione al numero degli ospiti come da disposizioni di
legge, ovvero da un coordinatore, da un’équipe di educatori
professionali, un’assistente sociale, un OSS, un operatore in possesso
di diploma e da personale volontario, con copertura 24 ore su 24.
Un educatore-animatore socio-pedagogico per ogni tre ospiti adulti;
un operatore in possesso del diploma di scuola superiore che ha
partecipato a percorsi formativi o di aggiornamento in ambito sociale
riconosciuti dalla Regione;
un assistente sociale che si occuperà di relazionarsi con il Servizio
Sociale Territoriale di competenza;
un operatore OSS che si occuperà di soddisfare i bisogni primari
dell’utenza.
Un coordinatore (psicologo) che avrà il compito di organizzare,
verificare l’andamento della struttura e promuovere il miglioramento
della qualità di vita degli ospiti presenti e dell’equipe.
Informare e sostenere i familiari interessati.

La struttura
La struttura è disposta su due piani con 6 camere da letto per gli
ospiti, un salone polifunzionale con zona mensa e quattro bagni per gli
ospiti così composti: 2 bagni completi di tutti i servizi, un bagno con
lavabo, water e bidet, un bagno a norma per diversamente abili, un bagno
per gli operatori.
Al piano terra: cucina, 2 camere per gli ospiti, un salone e un bagno
attrezzato per la disabilità.
Il piano primo: 4 camere e tre bagni per gli ospiti e un ampio terrazzo.
La casa è dotata di un comodo parcheggio, garage e un giardino di 2000 mq.
Costruita secondo moderne concezioni e nel rispetto delle norme vigenti
con particolare attenzione alle esigenze di mamme e bambini.

Destinatari, accoglienza e dimissioni
I destinatari non sono solo le cosiddette ragazze-madri, ma tutte le
donne in difficoltà, in particolare quelle in gravidanza e minorenni,
senza distinzione di etnia, nazionalità e religione.
Vanno distinte due macro tipologie di accoglienza:
a. accoglienza di nuclei allontanati a causa di violenze o per ragioni
contingenti collegate a problematiche socio-ambientali;
b. accoglienza di nuclei per ragioni di protezione del minore e di
sostegno alla madre (di tipo psicologico e/o pedagogico) oltre che di
aiuto e valutazione alla relazione madre-figlio.Si tratta in genere di
donne che soffrono disagi di vario tipo: solitudine per assenza o
povertà di reti amicali o parentali di sostegno, incapacità genitoriali,
scarsa autonomia economica, lavorativa, personale e nella relazione con
il partner.
La comunità intende accogliere contemporaneamente tali tipologie,
precisandole nel progetto di servizio.
La comunità può accogliere 4 donne con proprio figlio/i e 2 gestanti.
Le madri e le gestanti che vengono inserite all’interno della comunità
sono generalmente segnalate dai servizi sociali, che formulano una
proposta di inserimento in cui vengono definiti gli obiettivi, i criteri
per verificarne il conseguimento e la presunta durata della permanenza.
Oltre all’inserimento di donne segnalate dai servizi sociali, che
solitamente è la modalità più comune, si possono verificare anche
segnalazioni da parte di associazioni di volontariato o da privati.
Le donne vengono accolte per il periodo strettamente necessario a
promuovere percorsi di sostegno allo scopo di favorire l’acquisizione di
autonomia, libertà, responsabilità, preparandole ad affrontare in modo
più reale e concreto la vita futura assieme ai figli, favorendo dunque
la relazione madre-bambino e la capacità di cura della madre.
La permanenza è strettamente connessa al progetto educativo
individualizzato; il periodo di accoglienza residenziale,
preferibilmente non deve essere superiore ai 24 mesi.
Gli inserimenti possono essere urgenti in ottemperanza a decreti del
Tribunale per Minori per motivi di protezione o di grave pregiudizio per
il minore.
In altri casi, invece, si verificano le condizioni per un inserimento
più graduale.
Le dimissioni sono concordate con i Servizi Sociali invianti e
prevedranno interventi che varieranno in base al PEI.
Sono previste forme di supporto studiate ad hoc per sostenere la donna
al momento della dimissione per iniziare e/o riprendere una vita autonoma.
Tali aiuti si concretizzano sia attraverso la possibilità di confronti
ed aiuti che la comunità continua a garantire anche dopo la dimissione
dell’interessata, sia attraverso l’individuazione di famiglie di
appoggio che si renderanno disponibili ad “accompagnare” la donna
durante la sua personale ricostruzione di reti sociali significative.
Tuttavia qualora la donna dovesse manifestare il desiderio di essere
supportata nella ricostruzione di rapporti con la famiglia che sono
degenerati a causa della gravidanza, o di altre problematiche, la
comunità si impegnerà a valutare, in collaborazione con i Servizi
Sociali, occasioni per ricostruire e/o consolidare e/o promuovere
relazioni familiari positive tra la coppia madre/bambino e i restanti
familiari.
Nel momento della dimissione si lavora con la famiglia d’origine.
Si offrono inoltre possibilità di percorsi individuali di
accompagnamento e di sostegno domiciliare per una maggiore integrazione
nella comunità locale delle famiglie deboli (in accordo con il Servizio
Sociale di competenza).
Qualora si giunga alla consapevolezza di incapacità genitoriali vere e
proprie o al di sotto del limite di sufficienza, si cerca di
accompagnare l’ospite verso la soluzione dell’affidamento o dell’adozione.
Sono previste anche dimissioni non concordate.
È il caso di ospiti che non sano in grado di supportare, sostenere il
percorso comunitario e decidono di lasciare la comunità abbandonando i
figli. In questo caso la comunità mamma- bambino informa subito le
autorità giudiziarie competenti (Carabinieri e Tribunale per i
Minorenni) e il Servizio Sociale che si adopererà per il reperimento di
famiglie alle quali potranno essere affidati i minori oppure comunità di
minori.

Obiettivi generali
Obiettivo generale è quello di porre in essere un sostegno educativo
professionale e specifico a seconda del caso, anche nella pronta
accoglienza.
Questo si declina nel cogliere con l’utente gli elementi utili al
raggiungimento di un percorso volto alla responsabilità e all’autonomia
scoprendo e attivando le proprie risorse interne ed esterne.

Obiettivi specifici
Gli obiettivi di tipo educativo sono dettagliati nello specifico dal
progetto educativo individualizzato che viene concordato nei contenuti
con il Servizio Sociale inviante e condiviso con l’ospite.
La comunità sostiene le donne accolte aiutandole a vivere la maternità
in maniera consapevole, cercando di promuovere un rapporto significativo
con il figlio, all’insegna di una genitorialità appagante e funzionale
al soddisfacimento dei bisogni posti in essere dal bambino/i.
La comunità rappresenta una “palestra di vita”, spazio e tempo di
rielaborazione per dare significato al quotidiano in un contesto di
sostegno, in cui riorganizzarsi e sperimentarsi, per uscire con più chance.
Gli obiettivi che si estendono a tutte le ospiti sono:
1. Integrazione a adattabilità al contesto comunitario instaurando
relazioni positive sia con gli altri ospiti che con gli operatori;
inserimento nei tempi e nei ritmi della comunità.
2. Raggiungimento di obiettivi personali che possono variare in base
all’ospite (cura e igiene personale, gestione responsabile del denaro,
relazioni stabili con partner, consapevolezza del ruolo materno).
3. Raggiungimento di un’autonomia nella relazione madre-figlio.
4. Sviluppo di autonomia personale: acquisire titoli scolastici, patente
di guida, imparare l’utilizzo della lingua italiana per le straniere,
acquisizione di un’occupazione, di un alloggio e di una rete sociale di
relazioni.
L’equipe educativa all’interno della comunità mamma-bambino lavorerà con
gli ospiti per il raggiungimento di tali obiettivi promuovendo la
gestione e l’organizzazione della casa, facilitando la convivenza fra le
mamme accolte e l’instaurarsi di pratiche di mutuo-auto-aiuto fra le
ospiti stesse.
Si offre la possibilità di convivere con altre mamme e bambini, al fine
di raggiungere una
sufficiente autonomia nella gestione della vita quotidiana e della
propria competenza materna, chiedendo ed ottenendo aiuti, sostegni e
suggerimenti all’interno di un progetto di utilizzo graduale delle
proprie potenzialità relazionali.
Ogni donna partecipa direttamente, compatibilmente alle sue reali
possibilità, alla gestione della casa: le mansioni di ciascuno verranno
concordate durante il periodo dedicato all’accoglienza. L’equipe
educativa gestiste la convivenza all’interno della comunità anche grazie
ad un regolamento interno che le mamme sottoscrivono al momento
dell’accoglienza.

Gestione quotidiana
La struttura è dotata di un regolamento interno (regole comportamentali
sul rispetto reciproco tra ospiti ed equipe e gestione della casa).
La gestione delle mansioni domestiche avviene in modo condiviso fra
educatori e ospiti che hanno il compito di occuparsi:
-igiene della loro stanza e degli spazi comuni;
-igiene personale e di quella dei loro figli;
-turnazione della pulizia e della preparazione dei pasti.
Il menù viene posto in essere nel rispetto delle religiosità e/o
esigenze particolari. Settimanalmente è prevista una riunione tra ospiti
ed equipe ove è possibile confrontarsi sulla pianificazione della
gestione della casa e/o su tematiche riportante dalle mamme mentre i
bambini vengono intrattenuti con attività alternative. Inoltre la
struttura, cosi come viene riportato all’interno del PEI, prevede
attività volte alla crescita di responsabilità e autonomia personale.
Per i bambini si promuovono partecipazioni a corsi sportivi, artistici e
creativi che possono integrarli nel tessuto sociale locale.

Relazioni con il territorio
La comunità per la realizzazione degli obiettivi specifici lavora con
servizi territoriali:
-Consultorio dell’ASReM (Azienda Sanitaria regione Molise);
-Centro per l’Impiego (ricerca impiego ed orientamento);
-Associazioni di volontariato e enti predisposti all’integrazione sul
territorio;
-Scuole;
-Ludoteche;
-Oratori;
-Avvocati volontari.

Metodologie educative e strumenti
La comunità favorisce un clima sereno, propedeutico a far sentire
l’ospite persona accettata e rispettata qualunque tipo di vissuto abbia
alle spalle.
L’equipe coglie possibilità di interventi sulla persona mirati a
sostenere, stimolare ed ascoltare attraverso:
-colloqui individuali con l’obiettivo di favorire relazioni positive
basate sulla fiducia.
Il setting è fondato sull’ascolto dell’ospite, sull’induzione ad
esprimere eventuali disagi,
stati d’animo, preoccupazioni, ma anche a sottolineare impegni,
progressi fatti e/o eventuali criticità sul percorso intrapreso.
-riunioni di equipe che consentono di condividere, confutare e/o
confrontare le opportunità di strategie adottate o adottabili;
-riunioni-colloqui con i servizi sociali invianti e stesura di relazioni
a scadenza mensile;
-riunione dell’equipe con il gruppo delle ospiti nelle quali far
emergere proposte ed iniziative relative alla struttura, ad uscite ed
eventi ricreativi;
-volontariato;
-HAYET organizza nei mesi di Giugno e Luglio un campus estivo presso la
Fattoria Griot. I servizi offerti saranno disponibili anche per i
bambini accolti presso la comunità Casa Alexandra, senza ulteriori
aggravi sui costi per i comuni. Sarà svolto un lavoro di confronto tra
gli educatori di riferimento della comunità e quelli che operano presso
il campus per garantire un continuum educativo dei bambini;
-attività ricreative e di formazione presenti sul territorio;
-inserimento lavorativo in cui l’ospite acquisisce una maggiore autonomia;
-un report in cui vengono registrati i risultati annuali che la comunità
insieme alle ospiti ha raggiunto;
-supervisione per la prevenzione del burn-out;
Altri strumenti utilizzati sono:
-cartella del nucleo mamma-bambino, nella quale vengono inserite tutte
le informazioni e i dati riguardanti la coppia;
-diario di bordo in cui vengono annotate le osservazioni e gli
interventi più importanti svolti dagli educatori;
-registro degli ospiti in cui sono indicati i nominativi degli utenti e
dei referenti del servizio inviante e sul quale vengono registrati i
periodi di assenza.

Rette mensili
La retta comprende: vitto e alloggio; prodotti per l’igiene personale;
abbigliamento con rinnovo stagionale; cure mediche e farmaci dispensati
dal Servizio Sanitario Nazionale; tasse scolastiche, materiale
scolastico, accompagnamenti in auto o mezzi pubblici. Assicurazione
idonea a coprire la responsabilità civile ed eventuali infortuni sia
all’interno che all’esterno delle strutture. La retta non comprende i
servizi di psicodiagnosi e diagnosi pedagogica i cui costi vanno
concordati con i professionisti convenzionati con l’Ente.

La retta giornaliera per l’anno 2020 è di 70,00 € pro-capite. Nel caso
di richieste di accoglienza di mamme con due o più figli, la retta verrà
calcolata nella misura di 70,00 € per la mamma e di 50,00 € per i
bambini salvo diversa valutazione al momento dell’inserimento. Eventuali
deroghe e/o rinegoziazioni verranno valutate e concordate al momento
della richiesta di inserimento con l’ente inviante anche in funzione
della situazione e delle necessità dell’utente.